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Capitolo 23
23. Kapitel

Pinocchio piange la morte della bella Bambina dai capelli turchini: poi trova un Colombo che lo porta sulla riva del mare, e lì si getta nell’acqua per andare in aiuto del suo babbo Geppetto.
Pinocchio weint über den Tod des hübschen Mädchens mit den türkisblauen Augen. Dann stößt er auf eine Taube, die ihn an die Meeresküste bringt. Dort wirft er sich ins Meer, um seinen Papa Geppetto zur Hilfe zu eilen.

Appena Pinocchio non sentì più il peso durissimo e umiliante di quel collare intorno al collo, si pose a scappare attraverso i campi, e non si fermò un solo minuto, finché non ebbe raggiunta la strada maestra, che doveva ricondurlo alla Casina della Fata.
Arrivato sulla strada maestra, si voltò in giù a guardare nella sottoposta pianura, e vide benissimo a occhio nudo il bosco, dove disgraziatamente aveva incontrato la Volpe e il Gatto: vide, fra mezzo agli alberi, inalzarsi la cima di quella Quercia grande, alla quale era stato appeso ciondoloni per il collo: ma guarda di qua, guarda di là, non gli fu possibile di vedere la piccola casa della bella Bambina dai capelli turchini.
Allora ebbe una specie di tristo presentimento e datosi a correre con quanta forza gli rimaneva nelle gambe, si trovò in pochi minuti sul prato, dove sorgeva una volta la Casina bianca. Ma la Casina bianca non c’era più. C’era, invece, una piccola pietra di marmo sulla quale si leggevano in carattere stampatello queste dolorose parole:

Kaum dass Pinocchio das harte und erniedrigende Halsband nicht mehr spürte, machte er sich über die Felder davon und hielt keine Minute inne, bis er die Hauptstraße erreicht hatte, die ihn zum Haus der schönen Fee führen sollte.

Als er an der Hauptstraße angekommen war, richtete er seinen  Blick auf die Ebene unter ihm. Er sah ganz deutlich mit bloßem Auge den Wald, wo er unglücklicherweise den Fuchs und die Katze getroffen hatte. Er sah zwischen den Bäumen den Wipfel der Große Eiche, an der am Hals aufgehängt gebaumelt hatte. Doch er schaute hierhin und dorthin, doch war es ihm nicht möglich, das kleine Haus des Mädchens mit den türkisblauen Augen zu sehen.

Eine dunkle Ahnung überkam ihn und er begann mit all der Kraft, die in seinen Beinen verblieben war, zu laufen und befand sich in wenigen Minuten auf der Wiese, auf der einmal das weiße Häuschen stand. Aber das weiße Häuschen war nicht mehr da. Anstatt dessen befand sich dort jetzt ein Stein aus Marmor, auf den man in Blockschrift diese traurigen Worte geschrieben hatte.


QUI GIACE
LA BAMBINA DAI CAPELLI TURCHINI
MORTA DI DOLORE
PER ESSERE STATA ABBANDONATA DAL SUO
FRATELLINO PINOCCHIO
Hier ruht das Mädchen mit den türkisblauen Augen
Es starb an gebrochenem Herzen, als es von seinem
Bruder Pinocchio verlassen worden war

Come rimanesse il burattino, quand’ebbe compitate alla peggio quelle parole, lo lascio pensare a voi. Cadde bocconi a terra e coprendo di mille baci quel marmo mortuario, dette in un grande scoppio di pianto. Pianse tutta la notte, e la mattina dopo, sul far del giorno, piangeva sempre, sebbene negli occhi non avesse più lacrime: e le sue grida e i suoi lamenti erano così strazianti e acuti, che tutte le colline all’intorno ne ripetevano l’eco.
E piangendo diceva:       

Ich überlasse es euch, euch vorzustellen, wie sich die Marionette fühlte, nachdem er die Worte mühsam entziffert hatte. Er fiel mit dem Gesicht voran auf die Erde, überdeckte diesen Grabstein mit tausend Küssen und bekam einen Weinkrampf. Er weinte die ganze Nacht und am nächsten Morgen, als der Tag heranbrach, weinte er immer noch, obwohl die Augen keine Tränen mehr hatten. Sein Schluchzen und sein Klagen war so herzzerreissend und scharf, dass alle Hügel rings umher diese als Echo wiederholten.

Weinend sagte er:


— O Fatina mia, perché sei morta?… perché, invece di te, non sono morto io, che sono tanto cattivo, mentre tu eri tanto buona?… E il mio babbo, dove sarà? O Fatina mia, dimmi dove posso trovarlo, che voglio stare sempre con lui, e non lasciarlo più! più! più!… O Fatina mia, dimmi che non è vero che sei morta!… Se davvero mi vuoi bene… se vuoi bene al tuo fratellino, rivivisci… ritorna viva come prima!… Non ti dispiace a vedermi solo e abbandonato da tutti? Se arrivano gli assassini. mi attaccheranno daccapo al ramo dell’albero… e allora morirò per sempre. Che vuoi che faccia qui, solo in questo mondo? Ora che ho perduto te e il mio babbo, chi mi darà da mangiare? Dove anderò a dormire la notte? Chi mi farà la giacchettina nuova? Oh! sarebbe meglio, cento volte meglio, che morissi anch’io! Sì, voglio morire!… ih! ih! ih!…
"Oh meine Fee, warum bist du gestorben? Warum bin nicht ich, der ich so böse bin, an deiner statt, die so gut ist, gestorben? Wo wird mein Papa wohl sein? O meine Fee, sag mir, wo ich ihn finden kann, ich will immer mit ihm sein, ihn nie mehr verlassen! Nie mehr, nie mehr, nie mehr! Oh meine Fee, sag mir, dass es nicht wahr ist, dass du tot bist! Wenn du dein Brüderchen wirklich lieb hast, dann steh auf von den Toten. Komm ins Leben zurück wie früher! Macht es dich nicht traurig, mich einsam und von allen verlassen zu sehen? Wenn die Mörder kommen, werden sie nochmal an den Ast eines Baumes hängen und dan werde ich für immer sterben. Was willst du, dass ich hier machen, allein in dieser Welt? Wer wird mir jetzt, wo ich dich und meinen Vater verloren habe, zu Essen geben? Wo werde ich nachst schlafen? Wer wird mir eine neue Jacke machen? Oh es wäre bessert, tausend mal besser, wenn auch ich stürbe! Ih! Ih! Ih!"

E mentre si disperava a questo modo, fece l’atto di volersi strappare i capelli: ma i suoi capelli, essendo di legno, non poté nemmeno levarsi il gusto di ficcarci dentro le dita.
Intanto passò su per aria un grosso Colombo, il quale soffermatosi, a ali distese, gli grìdò da una grande altezza:

Und während er in seiner Verzweiflung so vor sich hin sprach, machte er Anstalten, sich die Haare auszureißen. Seine Haare jedoch waren aus Holz, er konnte nicht mal die Finger dazwischenschieben.

Unterdessen flog über ihm eine Taube vorbei, die ihm, über ihm schwebend, aus weiter Entfernung zurief.


— Dimmi, bambino, che cosa fai costaggiù?
— Non lo vedi? piango! — disse Pinocchio alzando il capo verso quella voce e strofinandosi gli occhi colla manica della giacchetta.
— Dimmi, — soggiunse allora il Colombo — non conosci per caso fra i tuoi compagni, un burattino, che ha nome Pinocchio?
— Pinocchio?… Hai detto Pinocchio? — ripeté il burattino saltando subito in piedi. — Pinocchio sono io!
Il Colombo, a questa risposta, si calò velocemente e venne a posarsi a terra. Era più grosso di un tacchino.
— Conoscerai dunque anche Geppetto? — domandò al burattino.
— Se lo conosco? È il mio povero babbo! ti ha forse parlato di me? Mi conduci da lui? ma è sempre vivo? rispondimi per carità: è sempre vivo?
— L’ho lasciato tre giorni fa sulla spiaggia del mare.
— Che cosa faceva?
— Si fabbricava da sé una piccola barchetta per traversare l’Oceano. Quel pover’uomo sono più di quattro mesi che gira per il mondo in cerca di te: e non avendoti potuto trovare, ora si è messo in capo di cercarti nei paesi lontani del nuovo mondo.

"Sag mein Kind, was machst du da unten?"
"Siehst du es nicht? Ich weine!", sagte Pinocchio und hob den Kopf empor zu dieser Stimme, wobei er mit dem Ärmel seiner Jacke seine Augen rieb.

"Sag mir", führ die Taube fort, "kennst du nicht unter deinen Brüdern einen, der Pinocchio heißt?"
"Pinocchio? Hast du Pinocchio gesagt?", wiederholte die Marionette und sprang auf die Füße. "Ich bin Pinocchio."

Bei dieser Antwort stürzte die Taube hinunter und setzte sich auf die Erde. Sie war größer als ein Truthahn.

"Du kennst also auch Geppetto?", fragte sie die Marionette.
"Ob ich ihn kenne? Das ist mein armer Papa! Hat er etwa über mich mit dir gesprochen? Führst du mich zu ihm hin? Lebt er noch? Antworte mir, sei so gut. Lebt er noch?"
"Ich habe ihn vor drei Tagen an einem Strand am Meer von ihm getrennt."
"Was tat er?"
"Er war dabei alleine ein kleines Schiff zu bauen, um damit den Ozean zu überqueren. Dieser arme Mann reist schon seit vier Monaten durch die Welt auf der Suche nach dir. Da er dich nicht finden konnte, hat er sich in den Kopf gesetzt, dich in den fernen Ländern der neuen Welt zu suchen.


— Quanto c’è di qui alla spiaggia? — domandò Pinocchio con ansia affannosa.
— Più di mille chilometri.
— Mille chilometri? O Colombo mio, che bella cosa potessi avere le tue ali!…
— Se vuoi venire, ti ci porto io.
— Come?
— A cavallo sulla mia groppa. Sei peso di molto?…
— Peso? tutt’altro! Son leggiero come una foglia.
E lì, senza stare a dir altro, Pinocchio saltò sulla groppa al Colombo e messa una gamba di qua e l’altra di là, come fanno i cavallerizzi, gridò tutto contento: — Galoppa, galoppa, cavallino, ché mi preme di arrivar presto!…

"Wie weit ist es von hier bis zu diesem Strand?", fragte Pinocchio voller Unruhe.
"Mehr als tausend Kilometer."
"Tausen Kilomenter? Oh meine Taube, wie schön wäre es, wenn ich deine Flügel haben könnte!"
"Wenn du gehen willst, werde ich dich da hinbringen."
"Wie?"
"Reitend, Huckepack. Wiegst du viel?"
"Ob ich viel wiege? Ganz im Gegenteil! Ich bin leicht  wie eine Blatt."

Und so, kurzerhand, ohne dass noch weitere Worte gewechselt wurden, sprang Pinocchio auf des Rücken der Taube, streckte ein Bein da und da andere dort aus, wie das die Reiter machen und rief überglücklich: "Galopp, Galopp, mein Pferdchen, ich habe es eilig, bald anzukommen!"


Il Colombo prese l’aire e in pochi minuti arrivò col volo tanto in alto, che toccava quasi le nuvole. Giunto a quell’altezza straordinaria, il burattino ebbe la curiosità di voltarsi in giù a guardare: e fu preso da tanta paura e da tali giracapi che, per evitare il pericolo di venir disotto, si avviticchiò colle braccia, stretto stretto, al collo della sua piumata cavalcatura.
Volarono tutto il giorno. Sul far della sera, il Colombo disse:
— Ho una gran sete!
— E io una gran fame! — soggiunse Pinocchio.
— Fermiamoci a questa colombaia pochi minuti; e dopo ci rimetteremo in viaggio, per essere domattina all’alba sulla spiaggia del mare. Entrarono in una colombaia deserta, dove c’era soltanto una catinella piena d’acqua e un cestino ricolmo di veccie.
Il burattino, in tempo di vita sua, non aveva mai potuto patire le veccie: a sentir lui, gli facevano nausea, gli rivoltavano lo stomaco: ma quella sera ne mangiò a strippapelle, e quando l’ebbe quasi finite, si voltò al Colombo e gli disse:

Sie flogen den ganzen Tag. Als der Abend hereinbrach sagte die Taube:

"Ich habe großen Durst!"

"Und ich großen Hunger!", fügte Pinocchio hinzu.

"Lass uns an diesem Taubenschlag einige Minuten anhalten und dann unsere Reise fortsetzen. Wir werden dann morgen bei der Morgenröte den Strand am Meer erreichen. Sie betraten einen verlassenen Taubenschlag, wo nur eine Schüssel voll Wasser und ein Korb gefüllt mit Erbsen.

Die Marionette, die noch nie in ihrem ganzen Leben Erbsen, mochte, weil sie, so sagte er, ihm Ekel einflößten, ihm den Magen umdrehten, verschlang sie an diesem Abend geradezu und als er sie fast alle aufgegessen hatte, wandte er sich der Taube zu und sagte:


— Non avrei mai creduto che le veccie fossero così buone!
— Bisogna persuadersi, ragazzo mio, — replicò il Colombo, — che quando la fame dice davvero e non c’è altro da mangiare, anche le veccie diventano squisite! La fame non ha capricci né ghiottonerie!
Fatto alla svelta un piccolo spuntino, si riposero in viaggio, e via! La mattina dopo arrivarono sulla spiaggia del mare. Il Colombo posò a terra Pinocchio, e non volendo nemmeno la seccatura di sentirsi ringraziare per aver fatto una buona azione, riprese subito il volo e sparì.
La spiaggia era piena di gente che urlava e gesticolava guardando il mare.
— Che cos’è accaduto? — domandò Pinocchio a una vecchina.
— Gli è accaduto che un povero babbo, avendo perduto il figliolo, gli è voluto entrare in una barchetta per andare a cercarlo di là dal mare; e il mare oggi e molto cattivo e la barchetta sta per andare sott’acqua…
— Dov’è la barchetta?

"Ich hätte nie geglaubt, dass Erbsen so gut sind!"

"Man muss akzeptieren mein Junge", antwortete die Taube, "dass wenn sich der Hunger wirklich vernehmen lässt und es nichts anderes gibt, auch die Erbsen schmecken! Der Hunger kennt keine Launen und Schleckereien!"

Nach ihrem kleinen Imbiss, machten sie sich wieder zur Reise fertig. Und los! Am nächsten Morgen erreichten sie den Strand des Meeres. Die Taube setzte Pinocchio auf die Erde. Da es ihm peinlich war, dass man sich bei ihm für die gute Tat bedankt, flog er rasch fort und verschwand.

Der Strand war voller Leute, die schreiend und gestikulierend hinaus auf' s Meer schauten.

"Was ist los?", fragte Pinocchio eine alte Frau.

"Ein armer Papa, der seinen Sohn verloren hatte, ist in ein Boot gestiegen um ihn auf der anderen Seite des Meeres zu suchen, doch das Meer ist heute schrecklich und das Boot ist im Begriff zu sinken."

"Wo ist das Boot?"


— Eccola laggiù, diritta al mio dito, — disse la vecchia, accennando una piccola barca che, veduta in quella distanza, pareva un guscio di noce con dentro un omino piccino piccino.
Pinocchio appuntò gli occhi da quella parte, e dopo aver guardato attentamente, cacciò un urlo acutissimo gridando:
— Gli è il mi’ babbo! gli è il mi’ babbo!
Intanto la barchetta, sbattuta dall’infuriare dell’onde, ora spariva fra i grossi cavalloni, ora tornava a galleggiare: e Pinocchio ritto sulla punta di un alto scoglio non finiva più dal chiamare il suo babbo per nome e dal fargli molti segnali colle mani e col moccichino da naso e perfino col berretto che aveva in capo.

"Da unten ist es, gerade vor meinem Finger", sagte die Alte und zeigte auf ein kleines Boot, dass, aus dieser Entfernung betrachtet, eine Nussschale schien mit einem winzigen, ganz winzigen Mann darin.

Pinocchio richtete seine Augen auf jenen Punkt und nachdem er einige Zeit aufmerksam geschaut hatte, entfuhr ihm ein spitzer Schrei:

"Es ist mein Papa! Es ist mein Papa!"

Unterdessen tauchte das Boot, von den wütenden Wellen hin- und hergerüttelt, verschwand bald zwischen den mächtigen Brechern, bald trieb es wieder dahin. Pinocchio, aufrecht stehend auf einem Felsen, hörte nicht auf, seinen Papa beim Namen zu nennen und ihm mit der Hand und einem Taschentuch, schließlich mit der Mütze, die er auf dem Kopf trug, Zeichen zu geben.


E parve che Geppetto, sebbene fosse molto lontano dalla spiaggia, riconoscesse il figliuolo, perché si levò il berretto anche lui e lo salutò e, a furia di gesti, gli fece capire che sarebbe tornato volentieri indietro, ma il mare era tanto grosso, che gl’impediva di lavorare col remo e di potersi avvicinare alla terra.
Tutt’a un tratto, venne una terribile ondata, e la barca sparì.
Aspettarono che la barca tornasse a galla: ma la barca non si vide più tornare.
— Pover’omo! — dissero allora i pescatori, che erano raccolti sulla spiaggia: e brontolando sottovoce una preghiera si mossero per tornarsene alle loro case.
Quand’ecco che udirono un urlo disperato, e, voltandosi indietro, videro un ragazzetto che, di vetta a uno scoglio, si gettava in mare gridando:
— Voglio salvare il mio babbo!

Es schien, dass Gepetto, obwohl er weit vom Strand entfernt war, den Sohn wiedererkannte, weil auch er seine Mütze vom Kopf nahm und winkte und ihm durch die Heftigkeit seiner Gesten zu verstehen gab, dass er gerne zurückgekehrt wäre, das Meer aber so aufgewühlt war, dass er nicht in der Lage war, mit dem Ruder zu arbeiten und sich so dem Land zu nähern.

Plötzlich kam eine schreckliche Welle und das Boot verschwand.

Sie warteten, dass das Boot wieder auftaucht, aber das Boot ward nicht mehr gesehen.

"Armer Mann!", sagten die Fischer nun, die auf dem Strand versammelt waren. Sie brummten eine Predigt vor sich hin und brachen in Richtung ihrer Häuser auf.

In diesem Moment hörten sie einen verzweifelten Schrei. Sie drehten sich um und sahen einen kleinen Jungen, auf dem Gipfel einer Klippe, der mit einem Schrei ins Meer sprang:

"Ich will meinen Papa retten!"


Pinocchio, essendo tutto di legno, galleggiava facilmente e nuotava come un pesce. Ora si vedeva sparire sott’acqua, portato dall’impeto dei flutti, ora riappariva fuori con una gamba o con un braccio, a grandissima distanza dalla terra. Alla fine lo persero d’occhio e non lo videro più.
— Povero ragazzo! — dissero allora i pescatori, che erano raccolti sulla spiaggia: e brontolando sottovoce una preghiera tornarono alle loro case.

Pinocchio, der ja ganz aus Holz war, trieb leicht dahin wie ein Fisch. Bald sah man ihm im Wasser verschwinden, von der Macht der Strömung davongetragen, bald tauchte, in großer Entfernung vom Land,  eines seiner Beine oder ein Arm auf. Schließlich verloren sie ihn aus den Augen und sahen ihn nicht wieder.

"Armer Junge!", sagten nun die Fischer, die auf dem Strand versammelt waren. Sie brummten eine Predigt vor sich her und machten sich auf den Heimweg.






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