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XII: L'occhio e Papiano -
La tragedia d'Oreste in un teatrino di marionette! - venne ad annunziarmi il signor Anselmo Paleari. - Marionette automatiche, di nuova invenzione. Stasera, alle ore otto e mezzo, in via dei Prefetti, numero cinquantaquattro. Sarebbe da andarci, signor Meis. - La tragedia d'Oreste? - Già! D'après Sophocle, dice il manifestino. Sarà l'Elettra. Ora senta un po, che bizzarria mi viene in mente! Se, nel momento culminante, proprio quando la marionetta che rappresenta Oreste è per vendicare la morte del padre sopra Egisto e la madre, si facesse uno strappo nel cielo di carta del teatrino, che avverrebbe? Dica lei. - Non saprei, - risposi, stringendomi ne le spalle. - Ma è facilissimo, signor Meis! Oreste rimarrebbe terribilmente sconcertato da quel buco nel cielo. - E perché? - Mi lasci dire. Oreste sentirebbe ancora gl'impulsi della vendetta, vorrebbe seguirli con smaniosa passione, ma gli occhi, sul punto, gli andrebbero lì a quello strappo, donde ora ogni sorta di mali influssi penetrerebbero nella scena, e si sentirebbe cader le braccia. Oreste, insomma, diventerebbe Amleto. Tutta la differenza, signor Meis, fra la tragedia antica e la moderna consiste in ciò, creda pure: in un buco nel cielo di carta. E se ne andò, ciabattando. Dalle vette nuvolose delle sue astrazioni il signor Anselmo lasciava spesso precipitar così, come valanghe, i suoi pensieri. La ragione, il nesso, l'opportunità di essi rimanevano lassù, tra le nuvole, dimodoché difficilmente a chi lo ascoltava riusciva di capirci qualche cosa. L'immagine della marionetta d'Oreste sconcertata dal buco nel cielo mi rimase tuttavia un pezzo nella mente.
XII: Das Auge und Papiano
"Die Tragödie des Orest als Puppenspiel!", verkündete Herr Anselmo Paleari. "Automatisch Marionetten, der neuesten Generation. Heute abend, um halb acht, in der Via dei Prefetti Nr. 54. Das ist was für Sie Herr Meis." "Die Tragödie von Orest?" "Ja! Nach Sophokles, steht auf dem Flugblatt. Es wird wohl Elektra sein. Hören Sie, welch merkwürdiger Gedanke mir in den Sinn kommt! Wenn in dem Moment, in dem die Marionette, die den Orest darstellt dabei ist den Tod des Vaters an Aegisth und an der Mutter zu rächen, ein Riss im Papierhimmel des Puppentheaters sich auftun würde, was würde passieren? Sagen Sie." "Ich weiß nicht", antwortete ich, mit den Achseln zuckend. "Das ist doch ganz einfach, Herr Meis! Orest wäre fürchterlich verwirrt durch dieses Loch im Himmel." "Und warum?" "Lassen Sie es mich sagen. Orest würde noch den Drang nach Rache verspüren, will diesem Drang mit entsetzlicher Leidenschaft nachgehen, doch genau in dem Moment, würden seine Augen zu jenem Riss gleiten, von woher jetzt alle Arten von bösen Einflüssen auf die Bühne strömen. Entmutigt würde er die Arme fallen lassen. Aus Orest würde Hamlet. Der ganze Unterschied, Herr Meis, zwischen der antiken Tragödie und der modernen besteht darin, glauben sie es mir. In einem Loch im Papierhimmel." Schlurfend ging er davon. Von den wolkigen Höhen seiner Abstraktionen ließ Herr Anselmo oft, einfach so, seine Gedanken hinabstürzen wie Lawinen. Der Grund, die Verbindung, der Anlass derselben verblieb da oben, zwischen den Wolken, so dass derjenige, der ihm zuhörte, kaum in der Lage war, irgendwas davon zu verstehen. Das Bild der Marionette des Orest, die durch ein Loch im Himmel verwirrt war, beschäftigte mich jedoch noch eine Weile.

A un certo punto: « Beate le marionette, » sospirai, « su le cui teste di legno il finto cielo si conserva senza strappi! Non perplessità angosciose, né ritegni, né intoppi, né ombre, né pietà: nulla! E possono attendere bravamente e prender gusto alla loro commedia e amare e tener se stesse in considerazione e in pregio, senza soffrir mai vertigini o capogiri, poiché per la loro statura e per le loro azioni quel cielo è un tetto proporzionato. « E il prototipo di queste marionette, caro signor Anselmo, » seguitai a pensare, « voi l'avete in casa, ed è il vostro indegno genero, Papiano. Chi più di lui pago del cielo di cartapesta, basso basso, che gli sta sopra, comoda e tranquilla dimora di quel Dio proverbiale, di maniche larghe, pronto a chiuder gli occhi e ad alzare in remissione la mano; di quel Dio che ripete sonnacchioso a ogni marachella: - Ajutati, ch'io t'ajuto -? E s'ajuta in tutti i modi il vostro Papiano. La vita per lui è quasi un gioco d'abilità. E come gode a cacciarsi in ogni intrigo: alacre, intraprendente, chiacchierone! » Aveva circa quarant'anni, Papiano, ed era alto di statura e robusto di membra: un po' calvo, con un grosso pajo di baffi brizzolati appena appena sotto il naso, un bel nasone dalle narici frementi; occhi grigi, acuti e irrequieti come le mani.
Dann: "Wie glückliche sind dich die Marionetten", seufzte ich, "über deren Köpfen aus Holz der Himmel nie einen Riss bekam! Keine ängstliche Verwunderung, kein Zurückzucken, kein Hindernis, kein Schatten, kein Mitgefühl: nichts! Sie können ruhig warten und sich an ihrer Komödie freuen, lieben und sich respektieren und hochachten, ohne jemals eine Schwacheanfall oder Schwindel zu spüren, weil für ihre Statur und ihre Taten jener Himmel ein geeignetes Dach ist. "Der Prototyp dieser Marionette, lieber Herr Anselmo", führte ich meinen Gedankengang weiter, "habt ihr bei euch zu Hause, es ist euer unwürdiger Schwiegersohn Papiano. Niemanden gibt es, der mit dem Himmel aus Pappmaschée über ihm, ganz tief, bequemer und ruhiger Aufenthaltsort des sprichwörtlichen Gottes mit langen Ärmeln, der bereit ist die Augen zu schließen und mit der Hand Vergebung zu gewähren, zufriedener wäre als er. Sitz jenes Gottes, der bei jedem Streich immer wieder schläfrig erklärt: "Hilf dir, dann helf ich dir?" Und euer Papiano hilft sich in jeder nur erdenklichen Art und Weise. Das Leben ist für ihn sozusagen ein Geschicklichkeitsspiel. Und wie er es genießt, jeder Intrige hinterher zu jagen, munter, unternehmungslustig, geschwätzig!" Dieser Papiano war ungefähr vierzig Jahre alt, war von großer Statur und hatte kräftige Glieder. Er war ein bisschen kahl mit einem großen Schnauzer, der unter der Nase ein klein wenig graumeliert war und einer schönen Nase mit zitternden Nasenflügeln. Graue, stechende Augen, die so unruhig wie die Hände waren.

Vedeva tutto e toccava tutto. Mentre, per esempio, stava a parlar con me, s'accorgeva - non so come - che Adriana, dietro a lui, stentava a pulire e a rimettere a posto qualche oggetto nella camera, e subito, assaettandosi: - Pardon! Correva a lei, le toglieva l'oggetto dalle mani: - No, figliuola mia, guarda: si fa cosi! E lo ripuliva lui, lo rimetteva a posto lui, e tornava a me. Oppure s'accorgeva che il fratello, il quale soffriva di convulsioni epilettiche, « s'incantava », e correva a dargli schiaffetti su le guance, biscottini sul naso: - Scipione! Scipione! O gli soffiava in faccia, fino a farlo rinvenire. Chi sa quanto mi ci sarei divertito, se non avessi avuto quella maledetta coda di paglia! Certo egli se ne accorse fin dai primi giorni, o - per lo meno - me la intravide. Cominciò un assedio fitto fitto di cerimonie, ch'eran tutte uncini per tirarmi a parlare. Mi pareva che ogni sua parola, ogni sua domanda, fosse pur la più ovvia, nascondesse un'insidia. Non avrei voluto intanto mostrar diffidenza per non accrescere i suoi sospetti; ma l'irritazione ch'egli mi cagionava con quel suo tratto da vessatore servizievole m'impediva di dissimularla bene.
Während er zum Beispiel mit mir sprach, bemerkte er, ich weiß nicht wie, dass Adriana, hinter ihm, bemüht war, irgendein Objekt zu säubern und an seinen Platz zurückzustellen und sofort sprang er auf: "Verzeihung!" Er rannte zu ihr, nahm ir das Objekt aus der Hand: "Nein meine Tochter, pass auf, das macht man so!" Und er putzte es nochmal, setzte es an seinen Platz und wandte sich wieder mir zu. Er merkte auch, wenn sein Bruder, der an epileptischen Anfällen litt, "in Verzückung" geriet, rannte zu ihm hin, gab ihm ein paar Klapse auf die Wange und einige Stupser auf die Nase: "Scipione! Scipione" Oder er blies ihm ins Gesicht, bis er wieder zu sich kam. Wie hätte mich das alles amüsiert, wenn ich nicht so ein verdammt schlechtes Gefühl dabei gehabt hätte! Er merkte das schon nach ein paar Tagen, oder ahnte es zumindest. Er begann mich mit einer dichten Zeremonie, die darauf abzielte, mich zum sprechen zu bringen, zu belagern. Es schien mir, als ob jedes seiner Worte, jede seiner Fragen, auch die harmloseste, einen Hinterhalt darstellte. Ich wollte aber mein Misstrauen nicht zeigen um seinen Argwohn nicht zu steigern. Doch das ungute Gefühl, das er in mir mit diesem Gehaben eines unterwürfigen Tyrannen hervorrief, hinderte mich daran es gut zu verbergen.

L'irritazione mi proveniva anche da altre due cause interne e segrete. Una era questa: ch'io, senza aver commesso cattive azioni, senz'aver fatto male a nessuno, dovevo guardarmi così, davanti e dietro, umoroso e sospettoso, come se avessi perduto il diritto d'esser lasciato in pace. L'altra, non avrei voluto confessarla a me stesso, e appunto perciò m'irritava più fortemente, sotto sotto. Avevo un bel dirmi: « Stupido! vattene via, levati dai piedi codesto seccatore! » Non me ne andavo: non potevo più andarmene. La lotta che facevo contro me stesso, per non assumer coscienza di ciò che sentivo per Adriana, m'impediva intanto di riflettere alle conseguenze della mia anormalissima condizione d'esistenza rispetto a questo sentimento. E restavo lì, perplesso, smanioso nella mal contentezza di me, anzi in orgasmo continuo, eppur sorridente di fuori. Di ciò che m'era occorso di scoprire quella sera, nascosto dietro la persiana, non ero ancor venuto in chiaro. Pareva che la cattiva impressione che Papiano aveva ricevuto di me alle notizie della signorina Caporale, si fosse cancellata subito alla presentazione.
Mein ungutes Gefühl hatte aber noch zwei weitere, innere und geheime, Ursachen. Eine war diese: Obwohl ich keine üblen Taten begangen hatte, niemandem etwas Böses angetan hatte, musste ich auf der Lauer sein, nach vorne und nach hinten, angsvoll und misstrauisch, als ob ich das Recht verloren hätte, in Ruhe gelassen zu werden. Den anderen hätte ich nicht mal mir selbst eingestehen wollen und deswegen beunruhigte er mich um so mehr, ganz im Verborgenen. Es war leicht zu sagen, "Sei doch nicht dumm! Geh, mach dich los von diesem Aufdringling!". Ich ging nicht, ich konnte nicht gehen. Der Kampf, den ich gegen mich selbst führte, um mir nicht darüber im Klaren zu werden, was ich für Adriana fühlte, hinderte mich daran, über die Konsequenzen meiner höchst abnormen Lebenssituation im Hinblick auf dieses Gefühl nachzudenken. Ich blieb da, verwirrt, beunruhigt über meine Unzufriedenheit, in ständiger Erregung, doch nach außen lächelnd. Über das, was ich an jenem abend, hinter dem Vorhang versteckt, erlebt hatte, war ich mir noch nicht ganz im Klaren. Es schien, dass der schlechte Eindruck, den Papiano von mir durch die Schilderung der Frau Caporale erhalten hatte, sich aufgelöst hatte, als er mich persönlich kennen lernte.

Egli mi tormentava, è vero, ma come se non potesse farne a meno; non certo col disegno segreto di farmi andar via; anzi, al contrario! Che macchinava? Adriana, dopo il ritorno di lui, era diventata triste e schiva, come nei primi giorni. La signorina Silvia Caporale dava del lei a Papiano, almeno in presenza degli altri, ma quell'arcifanfano dava del tu a lei, apertamente; arrivava finanche a chiamarla Rea Silvia; e io non sapevo come interpretare queste sue maniere confidenziali e burlesche. Certo quella disgraziata non meritava molto rispetto per il disordine della sua vita, ma neanche d'esser trattata a quel modo da un uomo che non aveva con lei né parentela né affinità. Una sera (c'era la luna piena, e pareva giorno), dalla mia finestra la vidi, sola e triste, là, nel terrazzino, dove ora ci riunivamo raramente, e non più col piacere di prima, poiché v'interveniva anche Papiano che parlava per tutti. Spinto dalla curiosità, pensai d'andarla a sorprendere in quel momento d'abbandono.
Er beunruhigte mich, das ist wahr, doch er konnte nicht anders, tat es sicher nicht in der geheimen Absicht, mich zum gehen zu veranlassen, sogar ganz im Gegenteil! Was hegte er aus? Adriana war nach seiner Rückkehr traurig und scheu geworden, wie in den ersten Tagen. Frau Silvia Caporale siezte Papiano, zumindest in der Gegenwart von anderen, er aber, geschwätzig wie er war, duzte sie in aller Offenheit. Er brachte es sogar fertig, si sie Rea Silvia (Anmerkung: Mutter von Romus und Remulus) zu nennen. Wie ich seine vertraulichen und burschikosen Manieren interpretieren sollte, wusste ich nicht. Sicher verdiente diese Unglückliche mit der ganzen Unordnung in ihrem Leben nicht allzuviel Respekt, aber sie verdiente es auch nicht, von einem Mann der weder mit ihr verwandt noch in engerer Beziehung zu ihr stand, so behandelt zu werden. Eines Abends (es war Vollmond und taghell), sah ich sie durch das Fenster, alleine und traurig, dort, auf der Terrasse, wo wir uns jetzt nur noch selten trafen und auch nicht mehr mit derselben Freude wie früher, weil auch Papiano dabei war, der für alle sprach. Von der Neugierde getrieben, dachte ich darüber nach, ob ich sie in diesem Moment, wo sie völlig alleine war, überraschen sollte.

Trovai, al solito, nel corridojo, presso all'uscio della mia camera, asserpolato sul baule, il fratello di Papiano, nello stesso atteggiamento in cui lo avevo veduto la prima volta. Aveva eletto domicilio lassù, o faceva la sentinella a me per ordine del fratello? La signorina Caporale, nel terrazzino, piangeva. Non volle dirmi nulla, dapprima; si lamentò soltanto d'un fierissimo mal di capo. Poi, come prendendo una risoluzione improvvisa, si voltò a guardarmi in faccia, mi porse una mano e mi domandò: - E mio amico lei? - Se vuol concedermi quest'onore... - le risposi, inchinandomi. - Grazie. Non mi faccia complimenti, per carità! Se sapesse che bisogno ho io d'un amico, d'un vero amico, in questo momento! Lei dovrebbe comprenderlo, lei che è solo al mondo, come me... Ma lei è uomo! Se sapesse... se sapesse... Addentò il fazzolettino che teneva in mano, per impedirsi di piangere; non riuscendovi, lo strappò a più riprese, rabbiosamente.
Auf dem Korridor, in der Nähe Schwelle meiner Zimmers, stieß ich wie gewöhnlich, hingestreckt auf einem Koffer, den Bruder von Papiano, in der gleichen Haltung, in der ich ihn auch das erste Mal gesehen hatte. Hatte er dort Quartier bezogen oder spiete er dort auf Anordnung des Bruders den Wächter? Die Frau Caporale, auf der Terrasse, weinte. Sie wollte mir zuerst nichts sagen, beklagte sich nur über heftige Kopfschmerzen. Dann, als hätte sie plötzlich einen Entschluss gefasst, drehte sie sich um und schaute mir in die Augen, reichte mir eine Hand und fragte mich: "Sind Sie mein Freund?" "Wenn Sie mir diese Ehre erweisen wollen...", antwortete ich ihr mit einer Verbeugung. "Danke. Machen Sie mir bitte keine Komplimente, aus Liebenswürdigkeit! Wenn Sie wüssten wie nötig ich jetzt einen Freund habe, einen wirklichen Freund, in diesem Moment! Sie müssen es verstehen, Sie, der Sie alleine sind auf der Welt, wie ich...Aber Sie sind ein Mann! Wenn Sie wüssten....wenn Sie wüssten...." Sie biss auf das Taschentuch, das Sie in der Hand hielt, um ihre Tränen zu unterdrücken. Da ihr dies nicht gelang, zerriss sie es voller Wut. "Frau, hässlich und alt", rief sie.

- Donna, brutta e vecchia, - esclamò: - tre disgrazie, a cui non c'è rimedio! Perché vivo io? - Si calmi, via, - la pregai, addolorato. - Perché dice cosi, signorina? Non mi riuscì dir altro. - Perché... - proruppe lei, ma s'arrestò d'un tratto. - Dica, - la incitai. - Se ha bisogno d'un amico... Ella si portò agli occhi il fazzolettino lacerato, e... - Io avrei piuttosto bisogno di morire! - gemette con accoramento così profondo e intenso, che mi sentii subito un nodo d'angoscia alla gola. Non dimenticherò mai più la piega dolorosa di quella bocca appassita e sgraziata nel proferire quelle parole, né il fremito del mento su cui si torcevano alcuni peluzzi neri. - Ma neanche la morte mi vuole, - riprese. - Niente... scusi, signor Meis! Che ajuto potrebbe darmi lei? Nessuno. Tutt'al più, di parole... si, un po' di compassione. Sono orfana, e debbo star qua, trattata come... forse lei se ne sarà accorto. E non ne avrebbero il diritto, sa! Perché non mi fanno mica l'elemosina... E qui la signorina Caporale mi parlò delle sei mila lire scroccatele da Papiano, a cui io ho già accennato altrove. Per quanto il cordoglio di quell'infelice m'interessasse, non era certo quello che volevo saper da lei. Approfittandomi (lo confesso) dell'eccitazione in cui ella si trovava, fors'anche per aver bevuto qualche bicchierino di più, m'arrischiai a domandarle: - Ma, scusi, signorina, perché lei glielo ha dato, quel danaro? - Perché? - e strinse le pugna. - Due perfidie, una più nera dell'altra! Gliel'ho dato per dimostrargli che avevo ben compreso che cosa egli volesse da me. Ha capito? Con la moglie ancora in vita, costui... - Ho capito. - Si figuri, - riprese con foga.
"Drei Unglücke, für die es kein Heilmittel gibt! Warum lebe ich? " "Beruhigen Sie sich", bat ich sie betrübt. "Warum sagen Sie sowas, Fräulein?" Ich konnte nichts anderes mehr sagen. "Weil...", stieß sie hervor, hielt aber plötzlich inne. "Sagen Sie", ermutigte ich sie. "Wenn Sie einen Freund brauchen..." Sie führte sich das zerrissene Taschentuch an die Lippen und.... "Was ich brauche, ist eher der Tod!", seufzte sie mit einer Stimme, die ihren tiefen und intensiven Schmerz verriet, so dass auch ich aus Kummer einen Knoten in der Kehle spürte. Nie werde ich die Falte vergessen, die der Schmerz in diesen verwelkten und unschönen Mund eingekerbt hatte als sie diese Worte sagte und auch nicht das Kinn, auf welchem sie einige schwarze Haare befanden. "Doch auch der Tod will mich nicht", fuhr sie fort. "Nichts...entschuldigen Sie, Herr Meis, "welche Hilfe können Sie mir geben? Keine. Höchstens Worte vielleicht...ja, ein bisschen Mitleid. Ich bin Waise und mur hier leben, behandelt werden...vielleicht haben Sie es bemerkt. Dazu haben Sie kein Recht, wissen Sie! Sie geben mir nämlich kein Almosen...." Und jetzt sprach die Caporale von den sechstausend Lira, die Papiano ihr weggeschnorrt hatte und die ich schon irgendwo anders erwähnt hatte. Doch auch wenn mich die Niedergeschlagenheit dieser Unglücklichen berührte, war es nicht das, was ich von ihr wissen wollte. Ich nutzte (ich gebe es zu) die Erregung in der sie sich befand, vielleicht auch weil sie ein Glas zuviel getrunken hatte, aus und wagte sie zu fragen: "Aber entschuldigen Sie, Fräulein, warum haben Sie ihm es gegeben, dieses Geld?" "Warum?". Sie ballte die Hand zur Faust. "Zwei Niederträchtigkeiten, eine niederträchtiger als die andere! Ich hab es ihm gegeben um ihm zu zeigen, dass ich sehr wohl verstanden hatte, was er von mir wollte. Haben Sie verstanden? Als die Frau noch lebte, jene..." "Ich verstand." "Stellen Sie sich das vor", fuhr sie stürmisch fort.

- La povera Rita... - La moglie? - Sì Rita, la sorella d'Adriana... Due anni malata, tra la vita e la morte... Si figuri, se io... Ma già, qua lo sanno, com'io mi comportai; lo sa Adriana, e perciò mi vuol bene; lei sì, poverina. Ma come son rimasta io ora? Guardi: per lui, ho dovuto anche dar via il pianoforte, ch'era per me... tutto, capirà! non per la mia professione soltanto: io parlavo col mio pianoforte! Da ragazza, all'Accademia, componevo; ho composto anche dopo, diplomata; poi ho lasciato andare. Ma quando avevo il pianoforte, io componevo ancora, per me sola, all'improvviso; mi sfogavo... m'inebriavo fino a cader per terra, creda, svenuta, in certi momenti. Non so io stessa che cosa m'uscisse dall'anima: diventavo una cosa sola col mio strumento, e le mie dita non vibravano più su una tastiera: io facevo piangere e gridare l'anima mia. Posso dirle questo soltanto, che una sera (stavamo, io e la mamma, in un mezzanino) si raccolse gente, giù in istrada, che m'applaudi alla fine, a lungo. E io ne ebbi quasi paura. - Scusi, signorina, - le proposi allora, per confortarla in qualche modo. - E non si potrebbe prendere a nolo un pianoforte? Mi piacerebbe tanto, tanto, sentirla sonare; e se lei... - No, - m'interruppe, - che vuole che suoni io più! E finita per me. Strimpello canzoncine sguajate. Basta. E finita... - Ma il signor Terenzio Papiano, - m'arrischiai di nuovo a domandare, - le ha promesso forse la restituzione di quel denaro? - Lui? - fece subito, con un fremito d'ira, la signorina Caporale.
"Die arme Rita..." "Die Frau?" "Ja, Rita, die Schwester von Adrianna...Zwei Jahre war sie krank, zwischen Leben und Tod...Stellen Sie sich das vor, wenn ich... Aber hier wissen alle, wie ich mich verhalten haben. Adrianna weiß es und deshalb mag sie mich, ja, sie mag mich, die Arme. Doch was ist mir geblieben? Schauen sie. Wegen ihm habe ich sogar mein Klavier verkaufen müssen, was mein ein und alles war... alles, können Sie das verstehen! Nicht nur wegen meinem Beruf. Ich sprach mit meinem Pianoforte! Als Mädchen, auf der Akademie, komponierte ich. Ich habe auch noch danach komponiert, als ich schon mein Examen hatte. Dann habe ich es sein lassen. Doch als ich noch das Pianoforte hatte, da komponierte ich noch, nur für mich, der Eingebung folgend, gab meinen Gefühlen Ausdruck...berauschte mich, bis ich manchmal ohnmächtig zur Erde fiel. Ich weiß nicht, was mir aus der Seele drang, ich wurde eins mit meinem Instrument und meine Finger vibrierten nicht mehr auf der Tastatur. Ich ließ meine Seele weinen und schreien. Ich kann Ihnen nur sagen, dass eines Abend (ich und meine Mutter, wir wohnten in einem Zwischengeschoss) sich unten auf der Straße versammelten, die mir schließlich applaudierten, lange. Ich bekam fast Angst. "Entschuldigen Sie, Fräulein", schlug ich ihr jetzt vor, um sie irgendwie zu trösten, "kann man ein Pianoforte nicht leihen? Ich würde sie so gerne spielen hören. Und wenn Sie...." "Nein", unterbrach sie micht, "was wollen Sie, dass ich jetzt spiele! Es ist aus für mich. Ich klimpere obszöne Liedchen. Schluss. Es ist vorbei..." "Aber der Herr Terenzion Papiano", wagte ich nochmal zu fragen, "hat er Ihnen versprochen das Geld zurückzuerstatten?" "Er", antwortete Frau Caporale sofort, während sie vor Zorn bebte:

- E chi gliel'ha mai chiesto! Ma sì, me lo promette adesso, se io lo ajuto... Già! Vuol essere ajutato da me, proprio da me; ha avuto la sfrontatezza di propormelo, cosi, tranquillamente... - Ajutarlo? In che cosa? - In una nuova perfidia! Comprende? Io vedo che lei ha compreso. - Adri... la... la signorina Adriana? - balbettai. - Appunto. Dovrei persuaderla io! lo, capisce? - A sposar lui? - S'intende. Sa perché? Ha, o piuttosto, dovrebbe avere quattordici o quindici mila lire di dote quella povera disgraziata: la dote della sorella, che egli doveva subito restituire al signor Anselmo, poiché Rita è morta senza lasciar figliuoli. Non so che imbrogli abbia fatto. Ha chiesto un anno di tempo per questa restituzione. Ora spera che... Zitto... ecco Adriana! Chiusa in sé e più schiva del solito, Adriana s'appressò a noi: cinse con un braccio la vita della signorina Caporale e accennò a me un lieve saluto col capo. Provai, dopo quelle confidenze, una stizza violenta nel vederla così sottomessa e quasi schiava dell'odiosa tirannia di quel cagliostro. Poco dopo però, comparve nel terrazzino, come un'ombra, il fratello di Papiano. - Eccolo, - disse piano la Caporale ad Adriana. Questa socchiuse gli occhi, sorrise amaramente, scosse il capo e si ritrasse dal terrazzino, dicendomi: - Scusi, signor Meis. Buona sera. - La spia, - mi susurrò la signorina Caporale, ammiccando. - Ma di che teme la signorina Adriana? - mi scappò detto, nella cresciuta irritazione.
"Wer hat das jemals von ihm verlangt! Aber jetzt, jetzt verspricht er es mir, wenn ich ihm helfe...Ja! Er will, dass ich ihm helfe, ausgerechnet ich. Er hat die Frechheit, es mir vorzuschlagen, einfach so, in aller Ruhe...." "Ihm helfen? Bei was?" "In einer neuen Niedertracht! Verstehen Sie? Ich sehe, dass sie verstehen." "Adri...la...Fräulein Adriana?", stotterte ich. "Genau. Ich soll sie überreden! Ich, verstehen Sie?" "Ihn zu heiraten?" "Genau. Wissen Sie warum? Sie hat, oder vielmehr müsste vierzehntausend oder fünfzehntausen Lire Brautgeld haben die arme Unglückliche. Das Brautgeld ihrer Schwester, dass er sofort Herrn Anselmo zurückzahlen müsste, weil Rita gestorben ist, ohne Kinder zu hinterlassen. Ich weiß nicht, welche Betrügereien er gemacht hat. Er hat um ein Jahr Aufschub für die Rückzahlung gebeten. Jetzt ware er...Schweigen...Da ist Adrianna!" Verschlossen in sich selbst und noch scheuer als sonst näherte sich una Adriana. sie umfasste mit einem Arm die Taille der Signorina Caporale und gab deute an mich gerichtet mit einem leichten Kopfnicken einen Gruß an. Nachdem mir die anvertraut worden war, ergriff mich ein heftiger Zorn, als ich sie so unterwürfig sah und praktisch Sklavin der Tyrannei dieses Abenteurers. Wenig später erschien auf der Terrasse, wie ein Schatten, der Bruder von Papiano. "Da ist er", sagte leise die Caporale zu Adriana. Diese schloss halb die Augen und lachte bitter, schüttelte mit dem Kopf und zog sich von der zog sich von der Terrasse zurück. Beim weggehen sagte sie zu mir. "Entschuldigen sie, Herr Meis. Guten Abend." "Der Spion", flüsterte mir Fräulein Caporale augenzwinkernd zu. "Aber was fürchtet Fräulein Adriana?", entschlüpfte es mir in meiner wachsenden Erregung.

- Non capisce che, facendo così, dà più ansa a colui da insuperbire e da far peggio il tiranno? Senta, signorina, io le confesso che provo una grande invidia per tutti coloro che sanno prender gusto e interessarsi alla vita, e li ammiro. Tra chi si rassegna a far la parte della schiava e chi si assume, sia pure con la prepotenza, quella del padrone, la mia simpatia è per quest'ultimo. La Caporale notò l'animazione con cui avevo parlato e, con aria di sfida, mi disse: - E perché allora non prova a ribellarsi lei per primo ? - Io? - Lei, lei, - affermò ella, guardandomi negli occhi, aizzosa. - Ma che c'entro io? - risposi. - Io potrei ribellarmi in una sola maniera: andandomene. - Ebbene, - concluse maliziosamente la signorina Caporale, - forse questo appunto non vuole Adriana. - Ch'io me ne vada? Quella fece girar per aria il fazzolettino sbrendolato e poi se lo raccolse intorno a un dito sospirando: - Chi sa! Scrollai le spalle. - A cena! a cena! - esclamai; e la lasciai lì in asso, nel terrazzino. Per cominciare da quella sera stessa, passando per il corridojo, mi fermai innanzi al baule, su cui Scipione Papiano era tornato ad accoccolarsi, e: - Scusi, - gli dissi, - non avrebbe altro posto dove star seduto più comodamente?
"Versteht sie nicht, dass wenn sie sich so verhält, sie seinen Hochmut und seine Tyrannei noch unterstützt? Hören Sie Fräulein, ich bekenne, dass ich all jene beneide, die am Leben gefallen finden und sich dafür interessieren, und ich bewundere sie. Hab ich zu wählen zwischen denen, die resignieren und sich zu Sklaven machen lassen und jenen, und sei es auch nur aus Anmaßung, zu Herrschern, dann gilt meine Sympathie den letzteren." La Caporale bemerkte die Erregtheit, mit der ich gesprochen hatte und in einer herausfordernden Art sagte sie: "Und sie, warum versuchen sie nicht als erster sich aufzulehnen?" "Ich?" "Sie, sie", bekräftigte Sie, mir in die Augen schauend, angestachelt. "Was hab ich damit zu tun?", antwortete ich. "Ich könnte nur auf eine einzige Art rebellieren, nämlich indem ich gehe." "Nun gut", schloss bösartig Fräulein Caporale, "vielleicht ist es gerade das, was Adriana nicht will." "Dass ich gehe?" Sie ließ das zerrissene Taschentuch in der Luft wedeln und wickelte es sich dann seufzend um einen Finger. "Wer weiß!" Ich zuckte mit den Schultern. "Zum Abendessen, zum Abendessen!", rief ich und ließ sie alleine auf der Terrasse zurück. Um gleich an diesem Abend anzufangen, blieb ich, als ich durch den Flur ging, vor dem Koffer, auf den sich Scipione Papiano wieder gelegt hatte stehen und sagte: "Entschuldigen Sie, haben Sie keinen anderen Platz, wo sie bequemer sitzen können?

Qua lei m'impiccia. Quegli mi guardò balordo, con gli occhi languenti, senza scomporsi. - Ha capito? - incalzai, scotendolo per un braccio. Ma come se parlassi al muro! Si schiuse allora l'uscio in fondo al corridojo, ed apparve Adriana. - La prego, signorina, - le dissi, - veda un po' di fare intender lei a questo poveretto che potrebbe andare a sedere altrove. - E malato, - cercò di scusarlo Adriana. - E però che è malato! - ribattei io. - Qua non sta bene: gli manca l'aria... e poi, seduto su un baule... Vuole che lo dica io al fratello? - No no, - s'affrettò a rispondermi lei. - Glielo dirò io, non dubiti. - Capirà, - soggiunsi. - Non sono ancora re, da avere una sentinella alla porta. Perdetti, da quella sera in poi, il dominio di me stesso; cominciai a sforzare apertamente la timidezza di Adriana; chiusi gli occhi e m'abbandonai, senza più riflettere, al mio sentimento. Povera cara mammina! Ella si mostrò dapprincipio come tenuta tra due, tra la paura e la speranza. Non sapeva affidarsi a questa, indovinando che il dispetto mi spingeva; ma sentivo d'altra parte che la paura in lei era pur cagionata dalla speranza fino a quel momento segreta e quasi incosciente di non perdermi; e perciò, dando io ora a questa sua speranza alimento co' miei nuovi modi risoluti, non sapeva neanche cedere del tutto alla paura. Questa sua delicata perplessità, questo riserbo onesto m'impedirono intanto di trovarmi subito a tu per tu con me stesso e mi fecero impegnare sempre più nella sfida quasi sottintesa con Papiano. M'aspettavo che questi mi si piantasse di fronte fin dal primo giorno, smettendo i soliti complimenti e le solite cerimonie. Invece, no. Tolse il fratello dal posto di guardia, lì sul baule, come io volevo, e arrivò finanche a celiar su l'aria impacciata e smarrita d'Adriana in mia presenza. - La compatisca, signor Meis: è vergognosa come una monacella la mia cognatina! Questa inattesa remissione, tanta disinvoltura m'impensierirono. Dove voleva andar a parare? Una sera me lo vidi arrivare in casa insieme con un tale che entrò battendo forte il bastone sul pavimento, come se, tenendo i piedi entro un pajo di scarpe di panno che non facevan rumore, volesse sentire così, battendo il bastone, ch'egli camminava.
Er schaute mich blöde an, mit schmachtenden Augen, ohne sich zu rühren. "Haben Sie mich verstanden?", drängte ich, ihn am Arm schüttelnd. Doch es war, als würde man zu einer Mauer sprechen! Am Ende des Flurs öffnete sich nun die Tür und es erschien Adriana. "Ich bitte Sie Fräulein", sagte ich ihr, "könnten Sie dafür sorgen, dass dieser Arme hier einsieht, dass er ich irgendwo anders einen Sitzplatz suchen könnte." "Er ist krank", versuchte Adriana ihn zu entschuldigen. "Eben weil er krank ist!", antwortete ich. "Hier geht es ihm nicht gut, es fehlt die Luft... und dann, auf eineim Koffer sitzend...Wollen Sie, dass ich es dem Bruder sage?" "Nein, nein...", beeilte sie sich zu antworten. "Ich werde es ihm sagen, haben Sie keinen Zweifel." "Sie werden verstehen", fügte ich hinzu, "dass ich noch kein König bin, und folglich auch keinen Wächter an der Tür brauche." Seit diesem Abend hatte ich keine Kontrolle mehr über mich. Ich begann, die Schüchternheit von Adriana offen herauszufordern. Ich schloss die Augen und überließ mich, ohne weiter darüber nachzudenken, meinem Gefühl. Meine arme kleine Mamma! Sie zeigte sich wie gefangen zwischen zwei Gefühlen, der Angst und der Hoffnung. Sie konnte sich dieser nicht anvertrauen, weil sie erriet, dass die Verbitterung mich leitete. Doch ich fühlte auf der anderen Seie, dass ihre Angst durch die bis zu diesem Augenblick geheimen und unbewussten Hoffnung begründet war, mich nicht zu verlieren. Und deshalb, da ich nun mit meiner neuen bestimmenden Art ihrer Hoffnung Nahrung gab, glaubte sie auch nicht mehr ganz an die Angst. Ihre zurückhaltende Verwirrung jedoch, diese dem Anstand entspringende Zurückhaltung hinderten mich jedoch daran, mit mir selbst auf du und du zu sein und ließen mich sozusagen unterschwellig Papiano gegenüber eine feindselige Haltung einnehmen. Ich rechnete damit, dass dieser schon vom ersten Tag an sich mit mir anlegen würde, indem er die üblichen Komplimente und gedrechselten Umgangsformen lassen würde. Das passierte aber gar nicht. Er zog seinen Bruder von seinem Wachposten auf dem Koffer ab, wie ich dies wünschte und brachte es sogar fertig, über das tolpatschige und verstörte Gebahren Adrianas in meiner Gegenwart zu scherzen. "Sie müssen nachsichtig sein, Herr Meis, sie ist so schamhaft wie eine Nonne, meine kleine Schwägerin! Diese unerwartete Fügsamkeit, so viel Unbefangenheit ließen mich nachdenklich werden. Was führte er im Schilde? Eines Abends sah ich, wie er mit jemandem das Haus betrat, der heftig mit einem Stock auf den Fußbode stieß, ganz so, als ob seine Füße, die in Schuhen aus Tuch steckten und deshalb keinen Lärm machten und er sich deswegen durch das Schlagen mit dem Stock versichern müsste, dass er tatsächlich ging.

- Dôva ca l'è stô me car parent? - si mise a gridare con stretto accento torinese, senza togliersi dal capo il cappelluccio dalle tese rialzate, calcato fin su gli occhi a sportello, appannati dal vino, né la pipetta dalla bocca, con cui pareva stesse a cuocersi il naso più rosso di quello della signorina Caporale. - Dôva ca l'è stô me car parent? - Eccolo, - disse Papiano, indicandomi; poi rivolto a me: - Signor Adriano, una grata sorpresa! Il signor Francesco Meis, di Torino, suo parente. - Mio parente? - esclamai, trasecolando. Quegli chiuse gli occhi, alzò come un orso una zampa e la tenne un tratto sospesa, aspettando che io gliela stringessi. Lo lasciai lì, in quell'atteggiamento, per contemplarlo un pezzo; poi: - Che farsa è codesta? - domandai. - No, scusi, perché? - fece Terenzio Papiano. - Il signor Francesco Meis mi ha proprio assicurato che è suo... - Cusin, - appoggiò quegli, senza aprir gli occhi. - Tut i Meis i sôma parent. - Ma io non ho il bene di conoscerla! - protestai. - Oh ma côsta ca l'è bela! - esclamò colui. - L'è propi për lon che mi't son vnù a trôvè. - Meis? di Torino? - domandai io, fingendo di cercar nella memoria. - Ma io non son di Torino! - Come! Scusi, - interloquì Papiano. - Non mi ha detto che fino a dieci anni lei stette a Torino? - Ma si! - riprese quegli allora, seccato che si mettesse in dubbio una cosa per lui certissima.
"Wo ist er denn, mein lieber Verwandter?", rief er mit einem klaren turiner Akzent, ohne sich den Hut mit der hochgerollten Schärpe, den er sich bis zu den vom Wein getrübten Augen ins Gesicht gezogen hatte vom Kopf zu nehmen, noch die Pfeife aus dem Mund, mit der im Begriff schien sich die Nase zu kochen, die noch röter war, wie die der Frau Caporale. "Wo ist er mein liebe Verwandter?" "Da ist er", sagte Papiano, auf mich zeigend. Dann, mir zugewandt. "Herr Adriano, welch eine Überraschung! Herr Francesco Meis, aus Turin ihr Verwandter." "Ein Verwandter?", rief ich erstaunt. Dieser schloss die Augen, hob die Tatze wie ein Bär und hielt sie einen Moment in der Luft, darauf hoffend, dass ich sie drücke. Ich ließ sie da, in dieser Haltung, um ihn ein bisschen zu betrachten. Dann: "Was ist das für eine Farce?", fragte ich. "Nein, entschuldigen Sie, warum?", antwortete Terenzino Papiano. Der Herr Francesco Meis hat mir selbst versichert, dass er ihr..." "Cousin", bekräftigte dieser, ohne die Augen zu öffnen. "Alle Meis sind miteinander verwandt." "Aber ich habe nicht das Glück, Sie zu kennen!", protestierte ich. "Na Sie machen mir aber Spaß!", rief er aus. "Sie sind es doch gerade, den ich treffen wollte." "Wie das? Aus Turin?", fragte ich, während ich vortäuschte in meinem Gedächtnis zu suchen. "Aber ich bin nicht aus Turin!" "Aber ja doch!", antwortete jener jetzt, verärgert darüber, dass man etwas in Zweifel zog, war er für sicher hielt.

- Cusin, cusin! Questo signore qua... come si chiama? - Terenzio Papiano, a servirla. - Terenziano: a l'à dime che to pare a l'è andàit an America: cosa ch'a veul di' lon? a veul di' che ti t' ses fieul 'd barba Antoni ca l'è andàit 'ntla America. E nui sôma cusin. - Ma se mio padre si chiamava Paolo... - Antoni! - Paolo, Paolo, Paolo. Vuol saperlo meglio di me? Colui si strinse nelle spalle e stirò in sù la bocca: - A m'smiava Antôni, - disse stropicciandosi il mento ispido d'una barba di quattro giorni almeno, quasi tutta grigia. - 'I veui nen côtradite: sarà prô Paôlo. I ricordo nen ben, perché mi' i l'hai nen conôssulo. Pover'uomo! Era in grado di saperlo meglio di me come si chiamasse quel suo zio andato in America; eppure si rimise, perché a ogni costo volle esser mio parente. Mi disse che suo padre, il quale si chiamava Francesco come lui, ed era fratello di Antonio... cioè di Paolo, mio padre, era andato via da Torino, quand'egli era ancor masnà, di sette anni, e che - povero impiegato - aveva vissuto sempre lontano dalla famiglia, un po' qua, un po' là. Sapeva poco, dunque, dei parenti, sia paterni, sia materni: tuttavia, era certo, certissimo d'esser mio cugino. Ma il nonno, almeno, il nonno, lo aveva conosciuto? Volli domandarglielo.
"Cousin, Cousin! Dieser Herr hier...wie heißt er?" "Terenzio Papiano, zu Ihren Diensten." "Terenziano, haben Sie mir nicht gesagt, dass er nach Amerika gegangen ist. Was besagt das? Das heißt, dass du der Sohn bist von Antoni, der nach Amerika gegangen ist. Wir sind Cousins." "Aber mein Vater hieß Paolo...." "Antoni!° "Paolo, Paolo, Paolo. Wollen Sie behaupten Sie wüssten es besser als ich?" Er kratzte sich am Rücken und verzog den Mund. "Ich glaubte er hieß Antoni", sagte er und rieb sich dabei das durch einen mindestens vier Tage alten, fast ganz grauen Bart, borstig war. "Ich möchte Ihnen nicht widersprechen, es wird wohl Paolo gewesen sein. Ich erinnere mich nicht besonders gut, weil ich ihn nie kennen gelernt habe. " Armer Mann! Er war wohl in der Lage, besser zu wissen wie ich, wie der Onkel hieß, der nach Amerika gegangen ist. Doch er gab nach, weil er um jeden Preis mit mir verwandt sein wollte. Er sagte mir, dass sein Vater, der wie er Francesco hieß und der Bruder von Antonio war.... also von Paolo, meinem Vater, von Turin weggegangen sei, als er noch ein kleiner Junge von sieben Jahren war, und dass er sich immer fern von der Familie mit Gelegenheitsjobs durchgeschlagen habe, mal hier, mal da. Er wusste also wenig von den Verwandten, sei es von denen mütterlicherseits, sei es von denen väterlicherseits. Trotzdem sei er sicher, absolut sicher, einen Cousin zu haben. Aber den Großvater, den Großvater zumindest, den haben sie gekannt, fragte ich ihn.

Ebbene, sì: lo aveva conosciuto, non ricordava con precisione se a Pavia o a Piacenza. - Ah si? proprio conosciuto? e com'era? Era... non se ne ricordava lui, franc nen. - A son passà trant'ani... Non pareva affatto in mala fede; pareva piuttosto uno sciagurato che avesse affogato la propria anima nel vino, per non sentir troppo il peso della noja e della miseria. Chinava il capo, con gli occhi chiusi, approvando tutto ciò ch'io dicevo per pigliarmelo a godere; son sicuro che se gli avessi detto che da bambini noi eravamo cresciuti insieme e che parecchie volte io gli avevo strappato i capelli, egli avrebbe approvato allo stesso modo. Non dovevo mettere in dubbio soltanto una cosa, che noi cioè fossimo cugini: su questo non poteva transigere: era ormai stabilito, ci s'era fissato, e dunque basta. A un certo punto, però, guardando Papiano e vedendolo gongolante, mi passò la voglia di scherzare. Licenziai quel pover'uomo mezzo ubriaco, salutandolo : - Caro parente! - e domandai a Papiano, con gli occhi fissi negli occhi, per fargli intender bene che non ero pane pe' suoi denti: - Mi dica adesso dov'è andato a scovare quel bel tomo. - Scusi tanto, signor Adriano ! - premise quell'imbroglione, a cui non posso fare a meno di riconoscere una grande genialità. - Mi accorgo di non essere stato felice...
Den hatte er gekannt, er erinnere sich nicht mehr genau, ob ihn Pavia oder Piacenza. "So? Also richtig gekannt? Und wie war er?" Er war...so genau erinnerte er sich nicht, ehrlich gesagt. "Es sind ja schon dreißig Jahre vergangen...." Er schien nicht wirklich bösartig zu sein. Er schien mehr einer jener unglücklichen zu sein, der seine eigene Seele im Wein ertränkt, um nicht allzusehr die Schwere der Langeweile und des Elends zu fühlen. Er senkte den Kopf, mit geschlossenen Augen und stimmte allem zu, was ich sagte um mich daran zu ergötzen, wie ich ihn reinlegte. Ich bin mir sicher, dass wenn ich ihm gesagt hätte, dass wir als Kinder zusammen aufgewachsen sind, und dass ich ihn oft an den Haaren gezogen hatte, er gleichermaßen zugestimmt hätte. Nur eine Sache durfte ich nicht anzweifeln, nämlich dass wir Cousins waren. Da konnte er nicht nachgeben. Das stand fest, darauf hatte er sich versteift und fertig. Irgendwann aber, als ich Papiano anschaute und sah, dass er frohlockte, verging mir die Lust zu spaßen. Ich verabschiedete diesen armen, halb betrunkenen Mann mit dem Gruß "Lieber Verwandter" und fragte Piano, meine Augen fest auf die seinen gerichtet, um ihm klar zu machen, dass ich kein Brot für seine Zähne war. "Könnten Sie mir jetzt bitte sagen, wo sie dieses Prachtexemplar ausgebuddelt haben." "Entschuldigen Sie vielmals, Herr Adriano!", antwortete dieser Schurke, dem ich eine gewisse Genialität nicht absprechen kann. "Ich sehe, dass ich keinen Glücksgriff getan habe."

- Ma lei è felicissimo, sempre! - esclamai io. - No, intendo: di non averle fatto piacere. Ma creda pure che è stata una combinazione. Ecco qua: son dovuto andare questa mattina all'Agenzia delle imposte, per conto del marchese, mio principale. Mentr'ero là, ho sentito chiamar forte: « Signor Meis! Signor Meis! ». Mi volto subito, credendo che vi sia anche lei, per qualche affare, chi sa avesse, dico, bisogno di me, sempre pronto a servirla. Ma che! chiamavano a questo bel tomo, come lei ha detto giustamente; e allora, così... per curiosità, mi avvicinai e gli domandai se si chiamasse proprio Meis e di che paese fosse, poiché io avevo l'onore e il piacere d'ospitare in casa un signor Meis... Ecco com'è andata! Lui mi ha assicurato che lei doveva essere suo parente, ed è voluto venire a conoscerla... - All'Agenzia dell'imposte? - Sissignore, è impiegato là: ajuto-agente. Dovevo crederci? Volli accertarmene. Ed era vero, sì; ma era vero del pari che Papiano, insospettito, mentre io volevo prenderlo di fronte, là, per contrastare nel presente a' suoi segreti armeggii, mi sfuggiva, mi sfuggiva per ricercare invece nel mio passato e assaltarmi così quasi a le spalle. Conoscendolo bene, avevo pur troppo ragione di temere che egli, con quel fiuto nel naso, fosse bracco da non andare a lungo a vento: guaj se fosse riuscito ad aver sentore della minima traccia: l'avrebbe certo seguitata fino al molino della Stìa.
"Aber Sie sind immer glücklich, immer!", rief ich. "Ich sehe schon, dass ich Ihnen keine Freude bereitet habe. Aber glauben Sie mir, es war ein Zufall. Das ist die ganze Geschichte. Ich musste heute morgen auf wegen einer Angelegenheit de Marchese, meines Chefs, auf das Finanzamt. Während ich da war, hörte ich, wie jemand laut rief, "Herr Meis! Herr Meis!" Ich drehte mich sofot, in dem Glauben, dass Sie auch da seien, wegen irgendeiner Angelegenheit, weil sie, so dachte ich mir, vielleicht Hilfe brauchen, ich stehe Ihnen ja immer zur Verfügung, um. Aber nein! Man rief dieses Prachtstück, wie sie es so treffend nannten. Und dann, einfach so...aus Neugierde, habe ich ihn angesprochen und gefragt, ob er wirklich Meis heiße...So ist das alles passiert! Er hat mir versichert, dass Sie sein Verwandter sein müssten und wollte kommen, um Sie kennen zu lernen... "Beim Finanzamt?" "Ja mein Herr, er ist da angestellt, als Aushilfe. Sollte ich ihm Glauben schenken? Ja, es war wahr, ja. Genau so wahr war aber, dass Papiano, argwöhnisch geworden, mir auswich und versuchte in meiner Vergangenheit herumzustörbern um mich so quasi von hinten anzufallen, während ich ihn von vorne packen wollte, um in der Gegenwart für seine heimlichen Machenschaften gewappnet zu sein. Da ich ihn gut kannte, hatte ich allen Grund zu fürchten, dass er, mit jener Witterung in der Nase, wie ein Spürhund nicht lange in der Luft schnuppern würde. Wehe wenn es ihm gelänge, auch nur die kleinste Spur zu finden. Er hätte sie bis der Mühle von Stìa verfolgt.

Figurarsi dunque il mio spavento, quando, ivi a pochi giorni, mentre me ne stavo in camera a leggere, mi giunse dal corridojo, come dall'altro mondo, una voce, una voce ancor viva nella mia memoria. - Agradecio Dio, ántes che me la son levada de sobre! Lo Spagnuolo ? quel mio spagnoletto barbuto e atticciato di Montecarlo? colui che voleva giocar con me e col quale m'ero bisticciato a Nizza?... Ah, perdio! Ecco la traccia! Era riuscito a scoprirla Papiano! Balzai in piedi, reggendomi al tavolino per non cadere, nell'improvviso smarrimento angoscioso: stupefatto, quasi atterrito, tesi l'orecchio, con l'idea di fuggire non appena quei due - Papiano e lo Spagnuolo (era lui, non c'era dubbio: lo avevo veduto nella sua voce) - avessero attraversato il corridojo. Fuggire? E se- Papiano, entrando, aveva domandato alla serva s'io fossi in casa? Che avrebbe pensato della mia fuga? Ma d'altra parte, se già sapeva ch'io non ero Adriano Meis? Piano! Che notizia poteva aver di me quello Spagnuolo? Mi aveva veduto a Montecarlo. Gli avevo io detto, allora, che mi chiamavo Mattia Pascal? Forse! Non ricordavo... Mi trovai, senza saperlo, davanti allo specchio, come se qualcuno mi ci avesse condotto per mano. Mi guardai. Ah quell'occhio maledetto ! Forse per esso colui mi avrebbe riconosciuto. Ma come mai, come mai Papiano era potuto arrivare fin là, fino alla mia avventura di Montecarlo? Questo più d'ogni altro mi stupiva.
Stellen Sie sich also meinen Schreck vor, als ich, einige Tage später, während ich meinem Zimmer las, mich vom Flur aus eine Stimme erreichte, wie von einer anderen Welt, eine Stimme, die in meiner Erinnerung noch lebendig war. "Dank sei Gott, vorher ich sie genommen von oben!" Der Spanier? Mein bärtiger und untersetzter Spanier von Monte Carlo? Der, der mit mir spielen wollte und mit dem ich mich in Nizza zerstritten hatte? Verflucht! Da war die Spur! Es war Papiano gelungen, sie aufzutreiben! Ich sprang auf die Füße, hielt mich am Tisch fest, um nicht zu fallen, in plötzlicher angsterfüllter Unruhe. Verwirrt, fast verschreckt, spitzte ich die Ohren, es kam mir in den Sinn zu fliehen, kaum hatten diese zwei, Papiano und der Spanier (er war es, daran bestand kein Zweifel, ich hatte ihn an seiner Stimmer erkannt), den Flur durchquert hatten. Flüchten? Und was, wenn Papiano, als er hereinkam, das Hausmädchen gefragt hatte, ob ich zu Hause wäre? Was hätte er von meiner Flucht gedacht? Andererseits, wenn er schon wusste, dass ich nicht Adriano Meis bin? Langsam! Was konnte dieser Spanier von mir wissen? Er hatte mich in Monte Carlo gesehen. Hatte ich ihm damals gesagt, dass ich Mattia Pascal heiße? Vielleicht! Ich erinnere mich nicht mehr... Ich befand mich, ohne es zu wissen, vor dem Spiegel, als ob mich jemand an der Hand dahin geführt hätte. Ich betrachtete mich. Oh dieses verfluchte Auge! Vielleicht würde mich jener aufgrund dieses Auges erkennen. Aber wie hatte es Papiano geschafft, dahin zu kommen, bis zu meinem Abenteuer in Monte Carlo? Das erstaunte mich mehr als alles andere.

Che fare intanto? Niente. Aspettar lì che ciò che doveva avvenire avvenisse. Non avvenne nulla. E pur non di meno la paura non mi passò, neppure la sera di quello stesso giorno, allorché Papiano, spiegandomi il mistero per me insolubile e terribile di quella visita, mi dimostrò ch'egli non era affatto su la traccia del mio passato, e che solo il caso, di cui da un pezzo godevo i favori, aveva voluto farmene un altro, rimettendomi tra i piedi quello Spagnuolo, che forse non si ricordava più di me né punto né poco. Secondo le notizie che Papiano mi diede di lui, io, andando a Montecarlo, non potevo non incontrarvelo, poich'egli era un giocatore di professione. Strano era che lo incontrassi ora a Roma, o piuttosto, che io, venendo a Roma, mi fossi intoppato in una casa, ove anch'egli poteva entrare. Certo, s'io non avessi avuto da temere, questo caso non mi sarebbe parso tanto strano: quante volte infatti non ci avviene d'imbatterci inaspettatamente in qualcuno che abbiamo conosciuto altrove per combinazione? Del resto, egli aveva o credeva d'avere le sue buone ragioni per venire a Roma e in casa di Papiano. Il torto era mio, o del caso che mi aveva fatto radere la barba e cangiare il nome. Circa vent'anni addietro, il marchese Giglio d'Auletta, di cui Papiano era il segretario, aveva sposato l'unica sua figliuola a don Antonio Pantogada, addetto all'Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede.
Was sollte ich jetzt tun? Abwarten, dass das, was passieren sollte, passiert. Es passierte nichts. Trotzdem verging meine Angst nicht, auch nicht am Abend dieses Tages, als Papiano mir das für mich unauflösliche und schrecklichen Mysterium jenes Besuches erklärte mir zeigte, dass er keineswegs auf der Fährte meiner Vergangenheit war und dass nur der Zufall, dessen Gunst ich seit einiger Zeit genoss, mir einen weiteren Dienst erweisen wollte, indem er mich zwischen die Beine des Spaniers warf, der sich wahrscheinlich überhaupt nicht mehr an mich erinnerte. Nach dem, was Papiano mir über ihn erzählte, ware es unmöglich, ihn in Monte Carlo nicht zu treffen, weil er ein professioneller Spieler war. Merkwürdig war nur, dass ich ihn jetzt in Rom traf, oder vielmehr, dass ich, in Rom angekommen, in ein Haus geriet, wo auch er ein und aus ging. Sicher, hätte ich nichts zu befürchten gehabt, wäre mir dies alles nicht merkwürdig erschienen. Wie oft passiert es uns nicht, dass wir überraschenderweise auf jemanden treffen, den wir irgendwo anders zufällig kennen gelernt haben? Im übrigen wird er schon einen Grund gehabt haben oder glaubte einen zu haben um nach Rom in das Haus von Papiano zu gehen. Die Schuld hatte ich oder der Zufall, der mich hatte den Bart scheren lassen und den Namen zu wechseln. Ungefähr zwanzig Jahre vorher hatte der Marchese Giglio d' Auletta, dessen Sekretär Papiano war, seine einzige Tochter mit Don Antonio Pantogada verheiratet, Attaché der Botschaft von Spanien beim Heiligen Stuhl.

Poco dopo il matrimonio, il Pantogada, scoperto una notte dalla polizia in una bisca insieme con altri dell'aristocrazia romana, era stato richiamato a Madrid. Là aveva fatto il resto, e forse qualcos'altro di peggio, per cui era stato costretto a lasciar la diplomazia. D'allora in poi, il marchese d'Auletta non aveva avuto più pace, forzato continuamente a mandar danaro per pagare i debiti di giuoco del genero incorreggibile. Quattr'anni fa, la moglie del Pantogada era morta, lasciando una giovinetta di circa sedici anni, che il marchese aveva voluto prendere con sé, conoscendo pur troppo in quali mani altrimenti sarebbe rimasta. Il Pantogada non avrebbe voluto lasciarsela scappare; ma poi, costretto da una impellente necessità di denaro, aveva ceduto. Ora egli minacciava senza requie il suocero di riprendersi la figlia, e quel giorno appunto era venuto a Roma con questo intento, per scroccare cioè altro danaro al povero marchese, sapendo bene che questi non avrebbe mai e poi mai abbandonato nelle mani di lui la sua cara nipote Pepita. Aveva parole di fuoco, lui, Papiano, per bollare questo indegno ricatto del Pantogada.
Kurz nach der Hochzeit war Pantogada nach Madrid zurückberufen worden, nachdem er zusammen mit anderen Angehörigen der römischen Aristokratie in einer Spielhölle erwischt worden war. Dort hatte er dann den Rest, oder sogar Schlimmeres veranstaltet, weshalb er gezwungen war, die Diplomatie zu verlassen. Von jetzt an, hatte der Marquis von d' Auletta keine Ruhe mehr und war ständig verpflichtet, Geld zu schicken um die Spielschulden des unverbesserlichen Schwiegersohnes zu bezahlen. Vor vier Jahren war die Frau des Pantogada gestorben und hatte ein kleines Mädchen von ungefähr sechszehn Jahren zurückgelassen, die der Marquis zu sich nehmen wollte, da er nur zu genau wusste, in welchen Händen sie sonst landen würde. Pantogada wollte sie sich erstmal nicht entwischen lassen, gab dann aber bedngt durch einen akuten Geldmangel nach. Jetzt bedrohte er ohne Unterlass den Schwiegervater ihm die Tochter wieder wegzunehmen und an jenem Tag war er genau mit dieser Absicht nach Rom gekommen. Noch mehr Geld aus dem armen Marquis herauszupressen, da er genau wusste, dass dieser nie und niemermehr seine ihm so teure Nichte Pepita in diese Hände gegeben hätte. Papiano fand flammende Worte, um diese niederträchtige Erpressung des Pantogada zu brandmarken und seine tiefe und gerechte Empörung war echt.

Ed era veramente sincera quella sua collera generosa. E mentre egli parlava, io non potevo fare a meno di ammirare il privilegiato congegno della sua coscienza che, pur potendo indignarsi così, realmente, delle altrui nequizie, gli permetteva poi di farne delle simili o quasi, tranquillissimamente, a danno di quel buon uomo del Paleari, suo suocero. Intanto il marchese Giglio quella volta voleva tener duro. Ne seguiva che il Pantogada sarebbe rimasto a Roma parecchio tempo e sarebbe certo venuto a trovare in casa Terenzio Papiano, col quale doveva intendersi a meraviglia. Un incontro dunque fra me e quello Spagnuolo sarebbe stato forse inevitabile, da un giorno all'altro. Che fare? Non potendo con altri, mi consigliai di nuovo con lo specchio. In quella lastra l'immagine del fu Mattia Pascal, venendo a galla come dal fondo della gora, con quell'occhio che solamente m'era rimasto di lui, mi parlò così: « In che brutto impiccio ti sei cacciato, Adriano Meis!
Während er sprach kam ich nicht umhin, den priviligierten Mechanismus seines Gewissens zu bewundern, der sich so sehr über die Niedertracht anderer empören konnte, um dann in aller Ruhe zu Lasten seines Schwiegervaters fast ähnliche zu begehen. Der Marquis Giglio allerdings wollte diesmal nicht nachgeben, woraus folgte, dass Pantogada noch lange in Rom bleiben würde und sich oft im Hause von Terenzino Papiano, mit dem er sich wunderbar verstehen müsste, aufhalten würd. Ein Zusammentreffen zwischen mir und diesem Spanier war also wahrscheinlich unvermeidbar, an einem oder an einem anderen Tag. Was tun? Da ich sonst niemanden hatte, beratschlagte ich mich auf' s neue mit dem Spiegel. In diesem Spiegel sprach das Bild des gewesenen Mattia Pascal, das wie auf einer Blase aus der Tiefe des Grabens aufstieg, mit diesem Auge, was das einzige war, was mir von ihm verblieben war, folgendermaßen zu mir. "In was für eine missliche Lage hast du dich gebracht, Adriano Meis!

Tu hai paura di Papiano, confessalo! e vorresti dar la colpa a me, ancora a me, solo perché io a Nizza mi bisticciai con lo Spagnuolo. Eppure ne avevo ragione, tu lo sai. Ti pare che possa bastare per il momento il cancellarti dalla faccia l'ultima traccia di me? Ebbene, segui il consiglio della signorina Caporale e chiama il dottor Ambrosini, che ti rimetta l'occhio a posto. Poi... vedrai! »
Du hast Angst vor Papiano, gib es zu und du willst mir die Schuld geben, mir, nur weil du dich in Nizza mit dem Spanier getritten hast. Und doch hatte ich Recht, das weißt du. Du glaubst s reicht für den Moment, dass du das einzige Zeichen von mir aus deinem Gesicht entfernst? Nun, folge dem Rat der Frau Caporale und ruf den Doktor Ambrosini an, damit er dir das Auge an den richtigen Platz setzt. Dann.... wirst du sehen!





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